Ivan Sosol, un promettente talento tra le alture del Collio Goriziano

Ivan Sosol, un promettente talento tra le alture del Collio Goriziano

In un caldo pomeriggio di fine estate, percorrendo una delle strade più affascinanti del Collio Goriziano, ammiriamo questo suggestivo angolo di terra di confine, vero microcosmo dalle molteplici espressioni culturali e così ricco di continui scambi tra le diverse identità. Ci troviamo a pochi passi dal Brda Sloveno in direzione Oslavia, intorno a noi un perfetto mosaico di vigneti, pochissime case e una natura silenziosa. Qui si incrociano le libere interpretazioni e le capacità di produttori esperti come i fuoriclasse della macerazione, ma non mancano le sorprese come il giovane vignaiolo Ivan Sosol che raggiungiamo in località Lenzuolo Bianco.

Una località divenuta addirittura un simbolo, un marchio indelebile lasciato dalla Grande Guerra : a pochi chilometri da qui correva il confine tra l’Italia e l’impero Austro-Ungarico, territori oggetto di aspre battaglie e terribili conseguenze, tutte le case furono abbattute dai bombardamenti, solo un muro bianco d’intonaco rimase in piedi e fu chiamato Lenzuolo Bianco.

 Probabilmente in questo prezioso fazzoletto di terra si sviluppano energie propulsive capaci di generare nuove realtà produttive, per ora Ivan Sosol è solo un giovane agricoltore di appena 21 anni ben convinto della sua scelta, ammirevole per forza e carattere, immerso con anima e corpo in questo suo territorio. Ora si sta facendo le ossa, la sua vendemmia 2020 è già in commercio e la sua linea guida ben tracciata : “andare avanti e migliorare”.

Piccoli appezzamenti di proprietà e qualche vigneto in affitto costituiscono il suo prezioso capitale da custodire e coltivare con passione seguendo un suo personale disciplinare fatto di “naturalezza”. Al primo incontro ci ha dimostrato una profonda empatia con i suoi vini, con i quali condivide una naturale spontaneità espressiva, senza orpelli né artifizi di sorta, talmente fedeli alla voce del territorio che non sembrano affatto vini di un esordiente.

Vini d’ispirazione contadina ma con la ricerca di quella fragranza pura, uno stile originale che rispetti pienamente la libera espressione delle varietà coltivate. Ivan fa tutto da solo, aiutato dal padre che gli ha trasmesso l’amore per la terra, qui ha deciso il suo futuro, non in città, la sua minuscola cantina è il suo quartier generale dove esplora le sue strategie di vinificazione, ma con riflessione e molta attenzione,  con esiti già incoraggianti.

Abbiamo assaggiato il Bianco Borjac, uvaggio di Malvasia, Ribolla e Chardonnay, già dotato di un buon ventaglio aromatico che ricorda i sentori di fieno, macchia mediterranea e un gusto finale marcatamente sapido. Anche la versione 2019 del Friulano ci ha impressionato positivamente : frutto di un vigneto nei pressi del comune di Moraro da vecchio clone di 50 anni, una buona trama aromatica per un piacevole e intenso retrogusto di nocciola. Citiamo anche il Merlot 2020  proveniente da un vigneto nei pressi di Cormons, età delle viti 30 anni su terreno ghiaioso, all’assaggio spicca la parte fruttata, sentori vinosi e un’accentuata morbidezza dovuta all’annata piuttosto siccitosa.

I vini di Ivan Sosol non possono essere paragonati ai più blasonati e strutturati vini di queste zone, ma dopo averli assaggiati ci rimane in bocca quella sana sensazione di aver goduto ugualmente.. non dovrebbe esser questo lo scopo ultimo di un buon vino?

AZIENDA AGRICOLA SOSOL IVAN
Lenzuolo bianco 4 -33170 -Gorizia
Friuli Venezia Giulia

Tel. 331 176 0121
ivansosol@gmail.com

Fb: @sosolivan

 

 

 

 

 

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