Regalare è sempre toccarsi dentro la nostra profondità per dire a chi amiamo quello che non riusciamo a dire. È sempre imbarazzante il Natale e il calore che lo circonda riesce a sporcarsi di un’ipocrisia che a volte non riusciamo a combattere. Ci si lascia andare al “dover dare qualcosa” lasciando che il “voler dare qualcosa” vada a coprire i nostri sensi di colpa.
Spesso regalare una bottiglia di vino è una di quelle scelte generiche che salvano anima e cuore, ma queste stesse scelte, una volta arricchite di anima e cuore possono diventare dirompenti e cariche di positività.
Regalare una bottiglia di vino, specie se il regalo vogliamo che parli anche di noi, è qualcosa che implica una ricerca, un assaggio, una condivisione, una scelta, che porta il nostro piacere dentro il piacere di chi lo riceve.
Ogni bottiglia racconta una storia che si racconta in due o più persone, mentre la si assaggia, mentre ci si fa trasportare dall’ebbrezza, mentre si sta vicini e si regala ai propri sensi il profondo piacere di regalarsi. Una bottiglia di vino ha dentro di sé sempre tutto quello che sa regalare da sola e ci rende tramiti di un attimo che da quel momento diventa indimenticabile.
Non si beve per dimenticare, ma si beve per ricordarsi di quel momento, quel sorso, quel profumo, quella parola, quel calore, quel sorriso, quella sensazione solo nostra che poi facciamo di tutto per trasmettere. Siamo noi a regalarci, raccontandoci dentro al liquido che cade nel bicchiere, lasciandone un’ampia parte vuota.
Il bicchiere contiene poco vino e molto vuoto ed è in quel vuoto che stanno le nostre storie, le nostre parole, il nostro piacere di raccontarci e di raccontare. Il friulano è silenzioso, fa quella difficoltà tenera a manifestare l’affetto che gli manca, e spesso delega ai gesti quello che le parole non riescono a scavare. Il vino, per noi, è l’occasione che non possiamo perdere di ricordarci che dovremmo imparare a smettere di accarezzare i difetti e cominciare a flirtare coi nostri pregi.
Il Natale, con il vino, diventa non soltanto sopportabile, ma addirittura un’occasione per osare di più, per uscire dalla tirchieria sentimentale che ci rende metà di quello che potremmo essere.
Impariamo dal vino. Impariamo a regalarci.
Matteo Bellotto
(Photo credits: Reza Tahvili)

