Il meglio dentro di noi

Il meglio dentro di noi

Tutte le mattine, non appena pettiniamo via i sogni dai capelli e sciacquiamo il viso dal suo intorpidimento, davanti a noi uno specchio ci riflette e ci costringe a guardare. Cosa vediamo?

Quello che siamo, quello che mostriamo, quello che vorremmo essere? Se è vero che lo specchio non può mentire allora i nostri occhi lanciano impulsi alla nostra coscienza che riesce, per farci sopravvivere, a trovare sempre la migliore parte di noi, dentro la quale sostiamo per sostenerci e partire.

Una volta immersi nelle nostre giornate esprimiamo sempre e soltanto una parte di noi o al massimo piccole parti di noi.

Il grosso del lavoro sta nel nascondere i difetti che crediamo di avere, o almeno fare in modo che emergano di meno, cercando dentro di noi quello che riteniamo essere il meglio per poterci mostrare a chi abbiamo di fronte al di là del bene e del male. 

Ci componiamo delle nostre migliori parti quando usciamo la prima volta, al nostro primo appuntamento con qualcuno.

Cerchiamo di esprime soltanto ciò che vorremmo fosse visto e ricordato, ciò che vorremmo fosse notato, cercando di fare in modo che quell’equilibrio ci porti verso la persona che abbiamo di fronte.

Cerchiamo di farci apprezzare per il meglio di ciò che siamo.

Immaginate ora un vino, che nella sua essenza e nella sua fattura, esprima esattamente questo desiderio che abbiamo dentro di volerci mostrare al meglio, di voler essere apprezzati e riconosciuti.

Un vino che si compone di uve che sono cresciute in posti differenti ed in esposizioni differenti di una collina e che hanno visto il mondo da più angolazioni. Questo vino riuscirà a raccogliere dentro di sé sia l’anima profonda che emerge con fatica e che vale la pena scoprire, che il sorriso scintillante che per primo si fa notare.

Anima e corpo si fondono, in tale vino, perché chi lo ha pensato ha pensato a lui e non a sé stesso e perché l’equilibrio che possiede ci insegna a cercare tra i sentori che esprime il meglio dentro di noi, quel “meglio” che lui stesso ci ricorda.

Quel vino esiste e ci insegna a raccontarci come lui. Non teme giudizi, ma stuzzica sorrisi, anche se siamo arrabbiati. Questo vino ci racconta moltissimo. 
Dovremmo sempre comportarci come vorremmo essere ricordati.



Matteo Bellotto

(Photo credit: Thomas Martinsen)
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